La Festa del Tempio dei Re Hùng (in vietnamita: “Giỗ Tổ Hùng Vương” oppure “Lễ hội đền Hùng”) rappresenta uno degli eventi più significativi del patrimonio culturale vietnamita. Questa festività annuale, celebrata con devozione e fervore dall’ottavo all’undicesimo giorno del terzo mese lunare, rende omaggio ai leggendari re “Hùng Vương” o semplicemente “Hùng”, considerati i padri fondatori della nazione vietnamita. Il culmine dei festeggiamenti si raggiunge il decimo giorno, che dal 2007 è stato proclamato giorno festivo nazionale in Vietnam, a testimonianza dell’importanza che questa celebrazione riveste per l’identità culturale del paese.
Le radici storiche: tra mito e realtà
In vietnamita, la festività è conosciuta come Giỗ Tổ Hùng Vương, che letteralmente si traduce come “Anniversario della morte dei Re Hùng”. Nonostante il nome possa suggerire la commemorazione di un evento luttuoso specifico, la realtà è più sfumata e ricca di significato. Questa celebrazione, infatti, non ricorda la scomparsa di un singolo sovrano, ma celebra collettivamente il contributo fondamentale che l’intera dinastia dei re Hùng ha apportato alla nascita e allo sviluppo del Vietnam come entità culturale e politica.
La tradizione narra che il primo re Hùng, Dương Vương (noto anche come Kinh Dương Vương), salì al trono nel lontanissimo 2879 a.C., dando inizio a una delle dinastie più antiche della storia mondiale. Sotto il suo comando si estendeva un territorio che comprendeva l’attuale Vietnam settentrionale e porzioni della Cina meridionale. Questo regno primordiale, chiamato Văn Lang, è universalmente riconosciuto come la culla della civiltà vietnamita, il primo nucleo statale di un popolo che avrebbe sviluppato una cultura distintiva nel panorama asiatico.
Dương Vương fu il fondatore della leggendaria dinastia Hồng Bàng, i cui discendenti governarono ininterrottamente il Vietnam per oltre due millenni, fino al 258 a.C., quando furono sconfitti dal regno di Âu Lạc. Questo straordinario arco temporale di circa 2.600 anni fa della dinastia Hồng Bàng una delle più longeve della storia mondiale, benché gli storici moderni dibattano ancora sulla precisa cronologia e sull’effettiva durata del loro regno.
I diciotto Re Hùng
Secondo le narrazioni tramandate nei secoli, i diciotto re Hùng che si succedettero sul trono di Văn Lang non furono soltanto sovrani, ma veri e propri civilizzatori. Tra i loro maggiori contributi vi fu l’insegnamento delle tecniche di coltivazione del riso alla popolazione, un’innovazione che rivoluzionò l’economia e la società dell’epoca, ponendo le basi per lo sviluppo agricolo che ancora oggi caratterizza vaste aree del Vietnam.
I re Hùng scelsero il monte Nghia Linh (o Nghĩa Lĩnh), la vetta più elevata della regione, come luogo sacro per celebrare rituali propiziatori dedicati alle divinità del riso e del sole. Questi riti, volti a garantire raccolti abbondanti, testimoniano il profondo legame che univa la dimensione politica a quella spirituale e agricola nell’antica società vietnamita. Il centro politico di questo regno primordiale era situato nell’area dell’odierna Phú Thọ, una provincia localizzata a circa 85 chilometri a nord-ovest di Hanoi, che ancora oggi conserva il ruolo di cuore pulsante di questa celebrazione ancestrale.
La celebrazione contemporanea: un viaggio nel tempo
Nel Vietnam contemporaneo, la Festa del Tempio dei Re Hùng ha assunto dimensioni grandiose, mobilitando l’intera nazione in un’espressione collettiva di identità culturale e rispetto per le proprie radici. Ogni anno, cerimonie di offerta si svolgono simultaneamente negli oltre 1.400 templi dedicati ai re Hùng distribuiti capillarmente in tutto il territorio vietnamita, dalle metropoli urbane fino ai villaggi più remoti.
Tuttavia, è sul monte Nghia Linh, nella provincia di Phú Thọ, che si svolge la cerimonia principale, un evento di portata nazionale che attira l’attenzione dei media e la partecipazione di alte cariche dello Stato. Qui sorge il complesso del Tempio Hùng (Đền Hùng), un insieme di strutture sacre disposte a diversi livelli lungo il pendio della montagna, ciascuna dedicata a specifici aspetti del culto dei re fondatori.
Durante i giorni della festa, il monte Nghia Linh si trasforma in un formicaio umano, con milioni di pellegrini che affluiscono da ogni angolo del Vietnam e dall’estero. Lo spettacolo è particolarmente suggestivo: bambini in abiti tradizionali dai colori vivaci, adornati con simboli propizi, si uniscono alle loro famiglie per la processione rituale. Carichi di offerte votive – frutta di stagione, fiori, incenso e altri doni simbolici – i fedeli iniziano la loro ascesa dal piede della montagna.
La processione vede la partecipazione di rappresentanti di dozzine di villaggi locali, ciascuno con le proprie tradizioni specifiche e i propri costumi distintivi, insieme a delegazioni ufficiali del governo centrale e delle amministrazioni provinciali. Questo pellegrinaggio collettivo segue un itinerario preciso, facendo tappa in ogni luogo di culto fino a raggiungere il tempio principale, situato sulla sommità del monte.
Il significato gastronomico: cibo come offerta e identità
Le offerte alimentari costituiscono un elemento centrale della festività. La tradizione vuole che vengano presentati in dono ai re Hùng numerosi piatti tipici, preparati seguendo ricette tramandate di generazione in generazione. Tra questi, particolare importanza rivestono il bánh giày e il bánh chưng, due tipologie di torte di riso glutinoso che, secondo la leggenda, furono create dal principe Liêu, diciottesimo figlio dell’ultimo re Hùng.
Il bánh giày è una torta rotonda, bianca e morbida, che simboleggia il cielo nella cosmologia vietnamita tradizionale. La sua preparazione richiede ore di paziente lavoro per pestare il riso glutinoso fino a ottenere una pasta liscia e omogenea. Il bánh chưng, invece, ha forma quadrata o rettangolare, rappresentando la terra, ed è avvolto in foglie di banano e ripieno di fagioli mungo e carne di maiale.
Questi due dolci emblematici non sono semplici alimenti, ma veri e propri simboli culturali che racchiudono la filosofia vietnamita dell’armonia tra cielo e terra, tra circolare e quadrato, tra principio maschile e femminile. La loro offerta rituale ai re Hùng rappresenta quindi non solo un atto di devozione, ma anche un’affermazione di continuità culturale e identitaria.
Oltre a questi piatti rituali, le famiglie preparano un’ampia varietà di specialità locali, ciascuna con il proprio significato simbolico: il xôi (riso glutinoso al vapore), il giò (salsiccia vietnamita), il chè (dolce a base di fagioli) e molte altre prelibatezze che trasformano la festa in un vero e proprio tripudio gastronomico.
Tradizioni popolari: la Festa del Tempio dei re Hùng in Vietnam oltre il rito
Se il culto dei re Hùng rappresenta l’anima spirituale della festività, è nell’incredibile varietà di manifestazioni folkloristiche che essa trova la sua espressione più vivace e coinvolgente. Durante i giorni di celebrazione, l’area circostante il monte Nghia Linh si anima di un caleidoscopio di attività tradizionali che attirano partecipanti di tutte le età.
La musica popolare occupa un posto d’onore, con esibizioni di antichi strumenti come il đàn bầu (monocordo vietnamita), il đàn tranh (cetra a 16 corde) e il sáo trúc (flauto di bambù). Gruppi di musicisti itineranti si alternano a orchestre più strutturate, eseguendo melodie tradizionali che evocano la storia millenaria del Vietnam.
I giochi tradizionali costituiscono un altro elemento caratteristico della festa. Tra i più popolari figurano:
- Il cờ người o “scacchi umani”, una versione grandezza naturale del gioco degli scacchi, in cui persone in costume interpretano il ruolo dei pezzi sulla scacchiera;
- La lotta tradizionale vietnamita (vật cổ truyền), una forma di combattimento rituale che combina forza fisica e abilità strategica;
- La danza del drago e del ky lan (múa lân), spettacolari performance in cui elaborati costumi manovrati da più persone simulano i movimenti sinuosi di queste creature mitologiche, simbolo di buon auspicio;
- Le corse delle barche-drago (đua thuyền rồng), competizioni nautiche che si svolgono sui corsi d’acqua vicini, perpetuando un’antica tradizione legata ai regni acquatici del Vietnam.
Non mancano competizioni di tiro con l’arco, tornei di volo degli aquiloni e rappresentazioni teatrali di “chèo” e “tuồng”, forme di teatro tradizionale vietnamita che narrano episodi della vita dei re Hùng e delle loro gesta eroiche.
Un riconoscimento mondiale: La Festa del Tempio dei re Hùng in Vietnam patrimonio UNESCO
Il valore culturale straordinario del culto dei re Hùng ha ricevuto un importante riconoscimento internazionale nel dicembre 2012, quando l’UNESCO ha ufficialmente inserito questa tradizione nell’elenco rappresentativo del patrimonio culturale immateriale dell’umanità.
La motivazione del riconoscimento sottolinea come questa pratica culturale incarni “lo spirito di solidarietà nazionale e il desiderio di pace e prosperità” del popolo vietnamita. L’UNESCO ha inoltre evidenziato l’importanza della trasmissione intergenerazionale di queste tradizioni, che coinvolgono attivamente giovani e anziani in un dialogo culturale ininterrotto.
Questo prestigioso riconoscimento ha ulteriormente rafforzato l’orgoglio nazionale vietnamita e ha contribuito a promuovere iniziative di salvaguardia e documentazione delle molteplici espressioni culturali legate al culto dei re Hùng.
La dimensione politica e identitaria della Festa del Tempio dei re Hùng in Vietnam
Negli ultimi decenni, la Festa del Tempio dei Re Hùng ha acquisito una crescente rilevanza politica. Il governo vietnamita promuove attivamente queste celebrazioni come simbolo dell’unità nazionale e della continuità storica del paese. Un famoso detto, attribuito al leader rivoluzionario Hồ Chí Minh, recita: “I vietnamiti devono ricordare la fonte quando bevono l’acqua”, un’esortazione a non dimenticare le proprie radici e a onorare gli antenati che hanno forgiato l’identità nazionale.
La proclamazione del decimo giorno del terzo mese lunare come festa nazionale nel 2007 rappresenta un chiaro segnale dell’importanza che le autorità attribuiscono a questa tradizione. Durante le celebrazioni, i massimi dirigenti dello Stato partecipano regolarmente alle cerimonie principali, sottolineando il legame simbolico tra il potere politico contemporaneo e la leggendaria dinastia fondatrice.
Questa dimensione politica, tuttavia, non sminuisce l’autenticità e la profondità spirituale della festa, che rimane innanzitutto un’espressione genuina di continuità culturale e di identità collettiva per milioni di vietnamiti.
La Festa del Tempio dei re Hùng in Vietnam: una celebrazione in evoluzione
Come ogni tradizione vivente, la Festa del Tempio dei Re Hùng continua a evolversi, adattandosi ai cambiamenti sociali, economici e culturali del Vietnam contemporaneo. Negli ultimi anni, si è assistito a un’espansione delle attività correlate, con l’organizzazione di simposi accademici, mostre fotografiche, concorsi letterari e altri eventi culturali che arricchiscono il programma tradizionale.
Parallelamente, l’avvento dei nuovi media e dei social network ha trasformato la modalità di partecipazione, consentendo anche a chi non può recarsi fisicamente a Phú Thọ di seguire le celebrazioni in diretta streaming e di condividere esperienze e riflessioni in tempo reale.
Queste innovazioni, lungi dal diluire il significato originario della festa, contribuiscono a mantenerla rilevante per le nuove generazioni, garantendone la vitalità e la continuità nel XXI secolo.
Per approfondire:
Le festività vietnamite
Il patrimonio culturale immateriale dell’Umanità in Vietnam

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