Nella ricca tradizione culturale del Vietnam, le leggende popolari occupano un posto speciale, trasmettendo valori e insegnamenti di generazione in generazione. Tra queste, spicca la leggenda del betel e dell’albero di areca (Sự tích trầu cau). Si tratta di una storia che non solo racconta di amore fraterno e coniugale, ma che ha dato origine a una delle usanze più radicate e significative del popolo vietnamita: l’abitudine di regalare foglie di betel (trầu) e di areca (cau) ai matrimoni.

Regalare trầu cau (foglie di betel e areca) ai matrimoni diventa così un gesto carico di significato, simboleggiando l’unione e l’amore eterno tra gli sposi. Secondo la tradizione questa leggenda spiegherebbe anche l’usanza di masticare foglie di betel, come ancora fanno oggi in Vietnam alcuni gruppi etnici soprattutto nelle aree rurali.

Attraverso la leggenda di Tân e Lang, non solo scopriamo l’origine di questa antica usanza, ma entriamo anche nel cuore di una cultura che valorizza profondamente le relazioni umane. Le versioni che conosciamo sono tante e differiscono tutte leggermente l’una dall’altra. Di seguito ne raccontiamo una, rivelando come il mito e la realtà si intrecciano per dare vita a una tradizione che perdura nel tempo e che continua a essere un pilastro della vita sociale vietnamita. Su Wikipedia e su questa pagina sono riportate alcune varianti.

La leggenda del betel e dell’areca

L’antefatto

La leggenda vietnamita del betel e dell’areca

C’era una volta un mandarino di nome Cao. Aveva due figli bellissimi che si somigliavano così tanto che molti pensavano fossero gemelli. I due ragazzi, Tân e Lang, erano molto affezionati l’uno all’altro.

Quando i genitori di Tân e Lang morirono, il primo posto dove andarono fu la casa di un buon amico del loro padre, il magistrato Lưu. Lưu accolse cordialmente i ragazzi e offrì loro un posto nella sua sontuosa dimora.

Lưu accettò i ragazzi come propri figli, poiché non aveva mai avuto un figlio, considerato una terribile sfortuna nell’antico Vietnam. Tuttavia, aveva una bellissima figlia, Liên, “bianca come un loto e fresca come una rosa di primavera.” Il magistrato voleva rafforzare i legami di affetto e amicizia tra i ragazzi e la sua famiglia, così decise di dare sua figlia in sposa a uno dei ragazzi.

Entrambi i ragazzi erano naturalmente attratti dalla bella fanciulla Liên con il suo aspetto grazioso e maniere eleganti e ognuno di loro la amava segretamente. Tuttavia, ciascuno dei ragazzi aveva un cuore generoso e ognuno insisteva affinché fosse il fratello a sposare la bella figlia del magistrato.

Lo stratagemma di Lưu

La leggenda vietnamita del betel e dell’areca

Il padre sapeva che i ragazzi non avrebbero mai trovato un accordo e, poiché sembravano gemelli, non aveva mai saputo davvero chi dei due fosse il maggiore. Preparò un piccolo trucco per scoprire chi fosse il fratello maggiore, perché avrebbe offerto sua figlia a lui. Secondo la tradizione, il figlio maggiore in una famiglia aveva la priorità sugli altri.

Lưu ordinò che fosse servita una cena raffinata ai fratelli, ma disse ai servi di mettere solo un paio di bacchette sul tavolo. I ragazzi si sedettero e, senza esitazione, Lang prese le bacchette e le consegnò rispettosamente a Tân. Tân le prese in modo del tutto naturale, come avrebbe fatto qualsiasi fratello maggiore. Pertanto, il magistrato Lưu scelse Tân come sposo.

Tân ora era l’uomo più felice di tutto il Vietnam. Amava la sua sposa così appassionatamente che trascorreva la maggior parte del tempo a comporre poesie d’amore per descrivere i suoi sentimenti. Trascurò completamente suo fratello Lang, che sembrava essere scomparso dai suoi pensieri.

Dopo il matrimonio del fratello con la bella fanciulla, Lang superò il suo amore segreto per lei e accettò il suo destino, poiché voleva solo gioia e felicità per il suo amato fratello maggiore.

Tuttavia, dopo un po’, Lang si rese conto che suo fratello era molto freddo e indifferente nei suoi confronti. Lang rimase solo nella sua stanza, aspettando un segno di affetto o amicizia da parte del fratello, ma non accadde nulla.

L’incidente

Povero Lang! Per lui, questa era la peggiore sorte possibile. Il suo amato fratello non si curava più di lui e aveva anche perso l’amore dei suoi sogni. Un giorno, Tân e Lang salirono in montagna e tornarono a casa tardi. Lang arrivò prima e la moglie di Tân, scambiandolo per suo marito, lo abbracciò. In quel momento, Tân entrò in casa e si ingelosì del fratello, mostrandosi freddo verso Lang.

La vicenda

In preda a un dolore selvaggio, scappò di casa, perché non poteva più sopportare la tristezza. Corse e corse, attraversando foreste frondose, finché non raggiunse il mare blu scuro. Venne la notte e Lang cadde esausto a terra, affamato e assetato. La sua testa era calda come il fuoco. Pianse e pianse finché morì e si trasformò immediatamente in una roccia bianca e gessosa.

Tân scoprì che Lang era scappato e si sentì estremamente dispiaciuto e vergognoso per il suo egoismo verso il fratello che amava. Pieno di rimorsi e preoccupazioni, partì alla ricerca di Lang.

Seguì lo stesso percorso che aveva fatto il fratello e arrivò allo stesso mare blu scuro. Anche Tân era esausto e si sedette sulla roccia bianca iniziando a piangere. Pianse e pianse finché morì e si trasformò in un albero con un fusto dritto e foglie verdi: l’albero di areca.

La bella fanciulla Liên sentiva così tanto la mancanza del marito, Tân, che un giorno decise di andarlo a cercare. Seguì lo stesso percorso dei fratelli e raggiunse il mare, cadendo esausta ai piedi dell’alto albero di areca. Lacrime di disperazione le rigavano le guance e pianse tristemente finché morì. Si trasformò in una pianta rampicante – il trầu (betel) – che si avvolse attorno all’alto fusto dell’albero di areca.

I contadini che vivevano vicino a quel luogo fecero tutti lo stesso sogno sui tre giovani e costruirono un tempio in commemorazione dell’amore fraterno e coniugale dei tre.

La visita del Re Hùng

Anni dopo, il re Hùng Vương III si trovò in quel luogo e rimase perplesso dalla roccia, dall’albero e dalla pianta, tutte cose che non aveva mai visto prima.

Quando sentì tutta la storia, disse: “Se questi sono fratelli così devoti e un marito e una moglie fedeli, mescoliamo le tre cose insieme per vedere il risultato.”

Bruciarono la roccia che diventò morbida e bianca, e ne avvolsero un po’ in una foglia di betel, tagliarono un pezzo di noce di areca e li strizzarono tutti insieme. Una sorta di liquido rosso, simile al sangue, uscì dalla miscela.

Il re rifletté per alcuni minuti e disse: “Questo è il vero simbolo dell’amore coniugale e fraterno. Lasciate che l’albero e la pianta crescano ovunque in commemorazione di questa storia bella ma triste.”

Fratelli e sorelle, e specialmente i novelli sposi, iniziarono a masticare betel per mantenere l’amore coniugale. L’abitudine si diffuse molto rapidamente e ora un gran numero di persone mastica betel a tutti gli incontri per “mantenere l’affetto reciproco”. Ancora oggi, il trầu e il cau sono elementi indispensabili nelle cerimonie di benvenuto, di amicizia e di matrimonio in Vietnam, simboleggiando i forti legami familiari.

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