Quando le prime piogge primaverili bagnano i campi di riso intorno a Hanoi, l’aria si riempie di tamburi e gong che echeggiano da secoli. È il momento del Festival di Gióng, una delle celebrazioni più antiche e affascinanti del Vietnam, che dal 2010 fa parte del patrimonio culturale immateriale dell’umanità UNESCO. Tra i templi millenari di Phù Đổng e Sóc, la storia prende vita attraverso danze rituali, cavalli bianchi e guerrieri che rievocano l’epica vittoria di un bambino divenuto santo.

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Cultura del Vietnam
Questo approfondimento fa parte della nostra più ampia sezione dedicata alla cultura vietnamita. Scopri gli usi, i costumi le tradizioni e tanto altro.
Monumento a Thánh Gióng sulla cima del monte Sóc, Sóc Sơn, Hanoi

La storia del Festival di Gióng affonda le radici nella più pura tradizione mitica vietnamita, quando il paese era minacciato dagli invasori del regno di Ân. Nel villaggio di Phù Đổng viveva una donna anziana che, dopo aver calpestato un’impronta gigantesca lasciata nel fango, rimase misteriosamente incinta. Dopo dodici mesi di gestazione, nacque un bambino chiamato Gióng.

Per tre anni, il piccolo Gióng non pronunciò una sola parola e non riusciva nemmeno a camminare, limitandosi a mangiare voracemente tutto ciò che la madre riusciva a procurargli. Ma quando un messaggero del re attraversò il villaggio cercando guerrieri coraggiosi per respingere gli invasori, accadde l’impossibile: il bambino parlò per la prima volta, chiedendo alla madre di invitare l’emissario.

Davanti al messaggero reale, Gióng chiese che venissero forgiati per lui un cavallo di ferro, un’armatura d’acciaio e una spada pesantissima. In pochi giorni, il bambino crebbe fino a diventare un gigante alto come una montagna. Quando l’equipaggiamento fu pronto, Gióng indossò l’armatura, montò il destriero di ferro e si lanciò in battaglia contro gli invasori, brandendo prima la spada magica e poi, quando questa si spezzò, usando come arma i bambù che strappava dalla terra.

La vittoria fu totale. Dopo aver sconfitto definitivamente i nemici, Gióng cavalcò verso il monte Sóc e da lì ascese al cielo insieme al suo cavallo, lasciando sulla terra solo l’armatura e le armi. Il re ordinò che fosse costruito un tempio in suo onore, canonizzandolo come Thánh Gióng, il Santo Gióng, protettore dei raccolti, della pace nazionale e della prosperità familiare.

Il Festival di Gióng si celebra in due luoghi sacri distinti, ognuno con le proprie caratteristiche e il proprio significato simbolico. Il tempio di Phù Đổng, nel distretto di Gia Lâm ad Hanoi, sorge nel villaggio natale del santo. Costruito nel XI secolo dal re Lý Thái Tổ, il tempio presenta magnifiche pagode dai tetti ricoperti di porcellana, immerse in giardini lussureggianti intorno a una serie di laghi artificiali.

Questo complesso architettonico è stato riconosciuto come sito di particolare interesse nazionale e ha ricevuto ingenti investimenti per preservare e valorizzare questo patrimonio straordinario. Nei pressi del tempio si erge una statua bronzea monumentale di Thánh Gióng in armatura completa, che cavalca il suo destriero mentre si lancia verso il cielo.

Il secondo luogo sacro è il tempio di Sóc, situato nella comune di Phù Linh nel distretto di Sóc Sơn, sempre nella provincia di Hanoi. Secondo la leggenda, il monte Sóc rappresenta l’ultima tappa terrena del santo prima della sua ascensione celeste. Questo santuario, più raccolto rispetto a Phù Đổng, conserva un’atmosfera di particolare misticismo e contemplazione.

La complementarità dei due templi riflette il percorso spirituale completo di Thánh Gióng: dalla nascita miracolosa nel villaggio di Phù Đổng fino alla trasformazione divina sul monte Sóc. Entrambi i siti sono facilmente raggiungibili da Hanoi e rappresentano tappe fondamentali per comprendere la profondità del patrimonio culturale vietnamita, come evidenziato anche negli altri siti patrimonio UNESCO in Vietnam.

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– Le rappresentazioni teatrali sacre

Il Festival di Gióng si distingue per la complessità e la ricchezza dei suoi rituali, che le comunità locali tramandano integralmente attraverso i secoli. Ogni celebrazione coinvolge giovani uomini accuratamente addestrati per interpretare i ruoli di Maestro della Bandiera, Maestro del Tamburo, Maestro del Gong, Maestro dell’Esercito e Maestro dei Bambini, mentre la comunità sceglie 28 ragazze di età compresa tra i 9 e i 13 anni per rappresentare i generali nemici.

La cerimonia centrale del Festival di Gióng è la ricostruzione simbolica della battaglia leggendaria. Il Maestro della Bandiera esegue una danza elaborata i cui movimenti, coordinati con il suono ritmico di tamburi e gong, narrano l’evolversi dello scontro. Il momento più suggestivo arriva quando i partecipanti liberano delle farfalle di carta dalle bandiere, simboleggiando la dispersione definitiva degli invasori.

– Il cavallo bianco e i costumi tradizionali

Un elemento centrale delle celebrazioni è il cavallo bianco, che rappresenta il leggendario destriero di ferro di Thánh Gióng. L’animale viene condotto attraverso le strade del villaggio in una processione solenne che culmina nella ricostruzione della carica finale contro i nemici. I partecipanti indossano costumi d’epoca accuratamente ricostruiti, trasformando l’intero villaggio in un palcoscenico vivente.

– I rituali alimentari e le offerte sacre

Le celebrazioni al tempio di Phù Đổng includono anche particolari rituali alimentari legati alle preferenze leggendarie del santo. I fedeli portano riso bollito e melanzane salate al tempio superiore, che secondo la tradizione erano i piatti preferiti di Gióng durante la sua crescita miracolosa. I sacerdoti benedicono questi alimenti durante le cerimonie e poi li condividono tra i partecipanti come segno di comunione e prosperità.

Al tempio di Sóc, invece, i rituali si concentrano sull’ascensione celeste del santo. Le celebrazioni includono il rituale del bagno della statua di Thánh Gióng e una processione di fiori di bambù verso il tempio, offerti come omaggio al santo. La cerimonia del bagno, che avviene a mezzanotte, rappresenta un momento di particolare intensità spirituale e raccoglimento.

– La connessione con i cicli naturali

Un aspetto affascinante del Festival di Gióng è la sua connessione con i cicli naturali e agricoli. La comunità interpreta l’arrivo delle piogge dopo il festival come una benedizione del santo per un raccolto abbondante, confermando il ruolo di Thánh Gióng come protettore dell’agricoltura e della prosperità comunitaria. Questa tradizione riflette perfettamente l’essenza delle festività vietnamite, profondamente radicate nel rapporto tra uomo e natura.

una scena del Festival di Gióng

Il Festival di Gióng si svolge secondo il calendario lunare tradizionale, offrendo ai visitatori due diverse opportunità di partecipazione nel corso dell’anno. Le celebrazioni al tempio di Sóc si tengono solitamente a febbraio (corrispondenti al sesto-ottavo giorno del primo mese lunare), mentre il festival principale al tempio di Phù Đổng ha luogo generalmente a maggio (ottavo e nono giorno del quarto mese lunare).

Il festival di Phù Đổng rappresenta l’evento più spettacolare e coinvolgente, con celebrazioni che si estendono per diversi giorni, includendo cerimonie di offerta d’incenso, competizioni sportive tradizionali, spettacoli di marionette sull’acqua, lotta tradizionale e numerosi giochi popolari. Questa estensione temporale permette ai visitatori di immergersi completamente nell’atmosfera festiva e di apprezzare tutti gli aspetti del patrimonio culturale locale.

Per raggiungere i templi da Hanoi, i visitatori possono utilizzare diversi mezzi di trasporto. Il tempio di Phù Đổng è accessibile percorrendo la strada nazionale 1 in direzione della provincia di Bắc Ninh fino al ponte Đuống, quindi svoltando a destra per circa 7 chilometri. Il tempio di Sóc si trova nel distretto di Sóc Sơn, raggiungibile con autobus locali o mezzi privati.

Durante la visita al Festival di Gióng, è consigliabile indossare abbigliamento comodo e scarpe adatte per camminare, portare cappello e protezione solare, e avere sempre con sé acqua e snack. La partecipazione alle cerimonie richiede rispetto per le tradizioni locali e per i momenti di raccoglimento spirituale.

I visitatori interessati a comprendere meglio il contesto culturale del festival possono combinare la visita con altri siti del patrimonio vietnamita nella regione di Hanoi, come la Cittadella imperiale di Thang Long o una gita al complesso paesaggistico di Trang An, creando un itinerario che abbraccia la ricchezza del patrimonio culturale del nord del paese.

una scena del Festival di Gióng

– Il riconoscimento UNESCO del Festival di Gióng

Il Festival di Gióng rappresenta molto più di una semplice celebrazione folkloristica: è un ponte vivente tra il passato mitico e il presente contemporaneo del Vietnam. Come sottolinea l’UNESCO, questo festival conserva elementi primitivi che traducono non solo l’identità vietnamita, ma anche un valore universale eccezionale. L’organizzazione internazionale ha riconosciuto formalmente l’importanza globale di questa tradizione iscrivendola nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità nel novembre 2010.

Il professor Ngô Đức Thịnh, membro del Consiglio del patrimonio nazionale e partecipe all’elaborazione del dossier UNESCO, ha identificato quattro caratteristiche distintive del festival. Thánh Gióng simboleggia innanzitutto la nazione nelle sue molteplici lotte contro gli aggressori, rappresentando una tradizione patriottica universale attraverso l’immagine di un bambino di tre anni le cui prime parole furono la richiesta di combattere per salvare la patria.

Il simbolo del santo contiene inoltre l’aspirazione del popolo vietnamita alla pace, mentre il festival esprime la sintesi tra tradizioni popolari antiche e valori spirituali contemporanei. Particolarmente significativo è il carattere comunitario della celebrazione: secondo l’epopea, tutto il villaggio contribuì ai bisogni del bambino-santo, e ancora oggi l’intera comunità prepara e organizza il festival.

– La dimensione comunitaria e partecipativa

Questa dimensione collettiva distingue il Festival di Gióng da molte altre celebrazioni tradizionali, rendendolo un esempio straordinario di patrimonio culturale partecipativo. La comunità locale non è una semplice spettatrice, ma protagonista attiva della preservazione e trasmissione delle tradizioni ancestrali.

Nel contesto più ampio del patrimonio culturale vietnamita, il Festival di Gióng si inserisce in una ricca tradizione di celebrazioni che l’UNESCO ha riconosciuto come patrimonio dell’umanità. Il Vietnam vanta infatti sedici elementi riconosciuti come patrimonio culturale immateriale, testimoniando la straordinaria ricchezza e diversità della sua eredità culturale.

– L’importanza contemporanea del Festival di Gióng e il futuro della tradizione

La continuità del Festival di Gióng attraverso i secoli dimostra la capacità delle comunità locali di preservare le tradizioni ancestrali adattandole alle sfide contemporanee. Oggi, il festival attira non solo fedeli e pellegrini, ma anche ricercatori, antropologi e viaggiatori culturali da tutto il mondo, contribuendo alla diffusione della conoscenza e del rispetto per le tradizioni vietnamite.

L’esperienza di partecipare al Festival di Gióng offre un’immersione autentica nella spiritualità e nella cultura popolare vietnamita, permettendo di comprendere i valori profondi che hanno plasmato l’identità nazionale. È un’occasione unica per testimoniare come le tradizioni millenarie possano continuare a vivere e prosperare nel mondo contemporaneo, mantenendo intatta la loro forza simbolica e la loro rilevanza culturale.

Il Festival di Gióng costituisce quindi non solo un patrimonio del passato, ma una risorsa vitale per il futuro, capace di ispirare nuove generazioni di vietnamiti e di costruire ponti di comprensione interculturale con visitatori di ogni parte del mondo. In un’epoca di rapida globalizzazione, celebrazioni come queste acquisiscono un valore ancora maggiore come custodi dell’unicità culturale e della diversità umana.

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