“Zomia” è il nome di un’area grande come l’Europa ma che non appare su alcuna carta geografica: alla periferia di molti stati e al centro di nessuno, si estende dagli Altopiani centrali del Vietnam fino all’India nord-orientale, attraverso cinque nazioni del Sud-est asiatico (Vietnam, Cambogia, Laos, Thailandia e Birmania) e quattro province della Cina (Yunnan, Guizhou, Guangxi e parte del Sichuan).  

Qui, per duemila anni, e fino a metà del secolo scorso, le comunità che abitano Zomia hanno tenacemente resistito all’idea di integrarsi in una qualche forma di dominio da parte dello Stato. La storia di queste comunità è al centro deL’arte di non essere governati. Una storia anarchica degli altopiani del Sud-est asiatico”, il saggio di James C. Scott finalmente pubblicato in italiano da Einaudi.

I contenuti de “L’arte di non essere governati”

La copertina di "L'arte di non essere governati. Una storia anarchica degli altopiani del Sud-est asiatico" (Einaudi, 2020)
La copertina de “L’arte di non essere governati” (Einaudi, 2020)

Il vasto altopiano è il territorio dove trovarono rifugio circa cento milioni di persone unite dalla volontà di sfuggire al controllo dei governi “delle pianure”.

Trattati come «barbari», questi popoli nomadi hanno attuato strategie “di resistenza” a volte sorprendenti per evitare lo Stato, sinonimo di lavoro forzato, tasse, epidemie e leva militare obbligatoria. Hanno sviluppato pratiche agricole che incentivavano la mobilità, insieme a forme sociali egualitarie, fondate sull’eclettismo religioso e l’accoglienza.

Alcuni popoli hanno deciso addirittura di abbandonare la scrittura per evitare l’appropriazione della loro memoria e della loro identità, mentre l’oralità consente di riformulare continuamente la negoziazione degli accordi tra gruppi.

i territori di Zomia, raccontati ne L'arte di non essere governati
I territori di Zomia

Il volume “L’arte di non essere governati” racconta l’appassionante storia millenaria delle popolazioni di Zomia, della loro lotta per l’autodeterminazione e delle loro strategie di rifiuto del potere statale. Un’odissea capace di eludere i confini geografici “tradizionali” e demolire alcuni nostri luoghi comuni: cosa significa la parola «civiltà»? E quando, invece che di progresso, essa diventa sinonimo di oppressione?

“L’arte di non essere governati. Una storia anarchica degli altopiani del Sud-est asiatico” ci rammenta che il significato della storia non è così univoco come pensiamo e che Zomia rappresenta un modello di controstoria globale.

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Chi è James C. Scott

James C. Scott, autore de L'arte di non essere governati

Scienziato politico ed antropologo americano, insegna alla Yale University, dove è condirettore dell’Agrarian Studies Program. È uno studioso comparativo di società agrarie e non statali, politica subalterna e anarchismo. La sua ricerca principale si è concentrata sui contadini del sud-est asiatico e sulle loro strategie di resistenza a varie forme di dominio. Il New York Times ha descritto i suoi libri come “altamente influenti e idiosincratici”. Oltre a “L’arte di non essere governati”, i suoi volumi più recenti pubblicati in italiano sono “Lo sguardo dello Stato” e “L’origine della civiltà. Una controstoria“.

“L’arte di non essere governati”: una scheda del libro

  • Pubblicazione: 1 settembre 2020
  • Editore: Einaudi
  • Collana: La Biblioteca
  • Pagine: 504
  • ISBN: 8806244698
  • Prezzo: 34,00 euro (32,30 su Amazon) >
  • Traduttrice: Maddalena Ferrara
  • Formato: copertina rigida o ebook

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